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Tutto era inizio
Documento senza titolo

 

 

“E’ una vera genesi questo volumetto, una rinnovata catarsi dell’artefice perché, partendo dalle precedenti opere, la sua purificazione si è compiuta, anche se lei ritiene di essere ‘all’inizio’. Nella prece Magnificat anima mea matrem la voce della Bertizzolo diventa supplica universale, emessa oltre il Tempo e lo Spazio, appello e memento rivolto a tutte le creature”

 

“This book is a real genesis, a renewed catharsis of the arteficer because, looking the previous works, her purification comes true, even if she believes to be only at the beginning. In Magnificat anima mea matrem Bertizzolo’s voice becomes an universal claim, issued beyond Time and Space, an appeal and a memento facing every creature.”

 

 

 

Preludio

 

Parlare  /  e ponderare

l’Erotismo

(dissolvendolo?)

 

Meditare e  /  masticare

il Piacere

(ritorcendolo?)

 

Disquisire e  / deglutire

il Desiderio

(scorticandolo?)

 

         forse  /  solo  /  l’Attesa

 

profusa

procrastinata

progenitrice

         nutre

con immortali fiamme

l’erubescente

atavica torcia

della Passione...

 

 

Sa di sale

 

Sa di sale

      di pianto

      di sperma

      di sangue

      di erba

 

questa sottile

inebetita pioggia

che crepe e slabbrature

 

         lava

 

di una terra assonnata...

 

 

Può dirsi gioia?

 

Può dirsi

Gioia  /  l’assenza

del Dolore?

 

Luce  /  l’abiura

della notte?

 

Pace  /  la pausa

del Tormento?

 

Vita  /  l’attesa

della Morte?

 

Voce  /  l’indugio

del Silenzio?

 

Fede  /  la nicchia

del Timore?

 

Verso  /  lo sputo

del poeta?

 

 

Come perseidi

 

Come perseidi

cadenti

nella notte di agosto

 

        scendono

 

le antiche maschere

gli illacrimati  /  copioni

e nella terra di montagna

resinosa

 

solo  /  resta

l’anima

scabra

ad attendere...

 

 

Parole mancanti

 

Con nuovo inchiostro

di nardo annerito

oleoso

ora  /  scrivo

le parole mancanti

nel dizionario increspato

delle cupe excusatio

(spes ultima ratio)

 

Non solo Attesa!

 

Al godimento

al possesso

alla bellezza

sono protesa!

 

Al flusso mestruale

all’eden carnale

non pongo offesa

(né sento offesa!)

 

Ma forse anche

questa straripante

sorgiva litania

non è che una pentita  / non petita

placeba autoironia!

 

 

Rinnego

 

Le mie epilessie

le scabre manie

i miei furori

i mesti rossori

la vacua bellezza

la mia nefandezza

le docili attese

le ardite discese

il mio annullamento

l’indenne lamento

le mie cartilagini

le stridule origini

la mia castrazione

la casta illusione

le ottuse opinioni

le mie rimostranze

le alate speranze

le mie cicatrici

le brevi appendici

la mia ambivalenza

l’ambigua latenza

i miei sotterfugi

le frigide gabbie

le ruvide scabbie

 

ora  /  io profeta

di me stessa  /  e

vate

rinnego

e nel vindice

inarrestabile flutto

del Dunque

virilmente

annego.

 

 

Magnificat anima mea Matrem

 

Madre purezza.

Incertezza di ravvisarti!

 

Madre cicogna.

Gogna al mio vaneggiare!

 

Madre impedita.

Dita che mi accecano!

 

Madre solo mia.

Euforia di calici colmi!

 

Madre non solo mia.

Afasia di braccia divelte!

 

Madre candore.

Afrore delle mie viscere!

 

Madre cisterna.

Terna di equilibristi!

 

Madre antico pianto.

Manto ai miei miserere!

 

Madre cariatide.

Umbratile pino verde!

 

Madre trasparenza.

Invadenza della mia angoscia!

 

Madre cercata.

Colata di ciechi lapilli!

 

Madre sofferenza.

Indecenza il mio stare bene!

 

Madre ancóra mia.

Alchimia di arcani effluvî

 

Madre ossimòro.

Pianoro fra aguzze sporgenze!

 

[..........]

 

 

Zàgare

 

Asprigno

un profumo di zàgare

e ortensie promana

dall’orto

dei nostri antichi

affranti

assassinati giochi

odorosi...

 

     Inspiriamo

ancóra  sempre adesso

quel pungente

purgato

aroma di vita

fuoriuscito

dalle gèrbide zolle

del nostro incantato

Divenire...

 

 

Fenice

 

Come aurorale   /  fenice

assieme

lasciamoci

consumare

dalle sacre fiamme

dei roghi

mortali

da noi stessi

innalzati…

 

Resuscitati  /  alla vita

matrice inesausta

di nuova morte  /  e vita

con perle

d’incenso e mirra

alimentiamo

le nostre redenti  /  ali

spiegate

nel volo del tempo

immortale…

 

 

L’Altrui Male

 

Spesso

un’antica

incontrollabile

invasiva  /  euforia

        spietatamente

mi assale

all’improvviso insorgere

dell’Altrui male...

 

Una goduria  /  liquida

ineffabile

suasiva

affrancata dai contorti lacci

del composto  /  agire

         visceralmente

mi inonda

in un travaso di agonia...

 

Ma  / come animale ferito

tradito

si torce  /  torvo

il costato allibito

agguantato

dalle voraci dita

di un insano sentire...

 

E  /  allora

frana il terrigno

pensiero

dal ciglio  /  scivoloso

di una possibile

scomposta ideazione...

 

 

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Le foto all'autrice utilizzate per questo sito sono state realizzate dall'arch. Silvia Galvan